Tra i primi abitanti del sud ovest americano vi furono i Popoli Ancestrali. Mentre oggi i loro insediamenti e le loro case sui dirupi, abbandonate più di settecento anni fa, sono oggi considerate rovine evocative, i loro discendenti, gli abitanti di Pueblo in new Mexico e gli Hopi in Arizona oggi mantengono uno stile di vita molto simile a quello dei loro predecessori. Dal 1300 in avanti, Le popolazioni Navajo e Apache si appropriarono di vasti territori, che di lì a poco dovettero difendere a turno dall’invasione degli europei.
Tra i primi, vi furono gli esploratori spagnoli di Coronado, infruttuosamente in cerca di città dove poter mettere in atto la caccia all’oro. Sessant’anni dopo, i coloni ispanici fondarono il New Mexico, un indefinita provincia che si estendeva in gran parte dell’odierno territorio della California e del Colorado.
La regione non subì alcuna invasione da parte degli Stati Uniti prima del 1848. Quasi immediatamente, gli stranieri iniziarono a dirigersi in massa verso la cosiddetta “Corsa all’oro Californiana”. Da quel momento , iniziarono violenti scontri tra il governo degli Stati Uniti e i Nativi Americani. L’intera popolazione Navajo venne radunata e forzatamente confinata nell’arido est del New Mexico nel 1864 ( anche se poi venne data loro possibilità di ritornare a popolare il nord est dell’Arizona) mentre gli Apache, sotto la guida dei capi guerrieri Cochis e Geronimo, combatterono lunghe battaglie contro la cavalleria statunitense.
Un’eccezione furono i Mormoni, la cui fuga dalle persecuzioni li portò, alla fine degli anni ’40, nel bacino Great Salt Lake, nello Utah. Grazie ad un duro lavoro, crearono quello che può essere considerato uno stato indipendente, con comunità periferiche sparse in tutto il Southwest.
Tutt’oggi costituiscono più del 6% della popolazione dello Utah e dominano il governo dello stato.
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