Il parco nazionale dei ghiacciai, è situato nel Montana, al confine con le provincie canadesi dell’Alberta e della Columbia Britannica.

Il parco racchiude due catene montuose, oltre 130 laghi, oltre 1.000 specie di piante e centinaia di diverse specie di animali.

Questo vasto ecosistema si estende su oltre 4.000 chilometri quadrati di territorio ed è stato definito come la “summa dell’ecosistema continentale”.

In base a ritrovamenti archeologici, i nativi americani arrivarono nell’area del parco per la prima volta circa 10.000 anni fa.

Molte tribù indiane si sono succedute come dominatrici della regione in cui si trova il parco oggi, tra le quali i Cheyenne e i Piedi Neri, di cui esiste una riserva ai confini orientali del parco.

La famosa spedizione compiuta dai due esploratori Lewis e Clark, passò a soli 80 chilometri da questa regione nel 1806, mentre una serie di esplorazioni più approfondite vennero condotte durante tutto l’arco del XIX secolo, fra le quali vale la pena ricordare quelle dell’ingegnere ferroviario John Frank Stevens.

Proprio quest’ultimo nel 1891, fece sì che la compagnia ferroviaria Great Northern Railway, attraversasse il Continental Divide, ovvero lo spartiacque che divide il bacino dei fiumi che finiscono nell’oceano Atlantico e quelli che finiscono nell’oceano Pacifico, costeggiando così tutta l’area dei ghiacciai.

Proprio per stimolare l’uso di tale ferrovia, la compagnia chiese al Congresso degli Stati Uniti di preservare la zona istituendo un parco nazionale, per la tutela delle foreste e dei ghiacciai e fu così quindi che l’11 maggio del 1910 venne ufficialmente istituito il Parco nazionale dei ghiacciai (Glacier National Park).

C’è un’unica strada che penetra all’interno del parco, costruita nel 1932 e conosciuta col nome di Going-to-the-Sun Road, o più semplicemente Sun Road (strada del sole).

Oggi questa strada, che supera il Passo Logan a 2.033 metri, è considerata un luogo storico degli Stati Uniti.

Il Glacier National Park confina con il Parco nazionale dei laghi Waterton in Canada e nel 1932 i due parchi vennero uniti per formare il Parco internazionale della pace Waterton-Glacier, ovvero il primo Parco della pace del mondo, creato allo scopo di simboleggiare l’amicizia e la fratellanza fra le due popolazioni confinanti.

Nel 1976 e nel 1979 i parchi vennero designati Riserva della biosfera dalle Nazioni Unite, e nel 1995 entrarono a far parte dell’elenco dei Patrimoni dell’umanità dell’UNESCO.

Nel 2003 purtroppo dei vasti incendi ridussero in cenere quasi il 10% del parco, interessando anche le foreste situate al di fuori dei suoi confini.

Il parco ospita circa 2 milioni di visitatori ogni anno, anche se pochi di questi si avventurano lontano dalla strada principale o dai numerosi alberghi costruiti intorno ad essa.

Un altro modo di visitare il parco è prendendo il treno Amtrak Empire Builder, che costeggia tutto il parco passando per il Marias Pass ed effettua varie fermate proprio per favorire i giri turistici.

Il Parco nazionale dei ghiacciai è dominato da montagne che vennero scavate profondamente dai ghiacciai dell’ultima glaciazione, quasi completamente scomparsi nel corso degli ultimi 15.000 anni.

Nel corso del XIX secolo vennero descritti e catalogati circa 150 ghiacciai, molti dei quali vennero anche fotografati.

A metà del XX secolo, il confronto di queste fotografie con riprese recenti permise di capire che essi si erano però notevolmente ridotti in estensione, alcuni addirittura si erano completamente sciolti.

Oggi restano solo 37 ghiacciai, destinati purtroppo a scomparire completamente se il riscaldamento globale dovesse continuare a questi ritmi.

Tutto questo perché il parco nazionale dei ghiacciai è molto sensibile al cambiamento climatico planetario che ha avuto inizio nel XX secolo e per questo motivo dal 1992 un centro di ricerche dell’United States Geological Survey lo tiene sotto osservazione costante per ricavarne dati statistici da confrontare con quelli di altri laboratori ricavati da altre aree del pianeta individuate secondo determinati parametri.

Tra gli elementi studiati dai ricercatori ci sono l’impatto del riscaldamento globale sullo scioglimento dei ghiacciai e sulla frequenza degli incendi che si verificano nelle foreste attraverso la rilevazione e l’analisi dei dati sui cambiamenti del tipo di vegetazione in alta quota, sulla portata e la temperatura dei corsi d’acqua, sui gas atmosferici e sul livello di ozono.

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